giovedì 27 marzo 2008

Erano giovani e forti e sono morti. "Vogliamo la verità sui nostri militari"

Hanno scelto lo studio televisivo dell’emittente interregionale Retesole e il programma “L’Altra Inchiesta” per celebrare, davanti ad una bara avvolta nel tricolore, il “funerale della giustizia e della verità” a distanza di poche settimane dalla chiusura dei lavori della Commissione Parlamentare di inchiesta che non ha fornito “alcuna risposta concreta”. Protagonisti dell'estrema forma di protesta, Daniela Volpi, vedova del capitano dell’Esercito Antonino Caruso, uno dei 77 militari italiani morti per possibile contaminazione da uranio, e Falco Accame, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Anavafaf.

Nel corso della trasmissione le note del Silenzio Militare hanno accompagnato l’elenco dei militari caduti che - ha denunciato Accame - "non hanno avuto nessun funerale di Stato e in molti casi nessun risarcimento”.

La vedova Volpi ha chiesto di poter un giorno “raccontare al figlio di 11 anni perché è morto il padre” e ha inoltre denunciato che da ben “11 anni è in attesa della risposta sul riconoscimento della causa di servizio del marito.”

Accame ha infine lamentato il fatto che la Commissione di inchiesta ha dimenticato di ascoltare molti reduci dalle missioni di guerra.

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