mercoledì 4 marzo 2009

«SEI TRANS? NIENTE LAVORO NÉ CASA»

Dal Corriere della Sera del 03-03-2009

Tv dalla parte dei deboli. Stasera nuova inchiesta sui diritti negati
È il motto di Retesole: «Ogni buon giornalista dovrebbe dare tutti i giorni un dispiacere a qualcuno» Inchieste sull'uranio killer, sulle cooperative fuorilegge, sugli affitti negati a disabili e gay.E stasera Retesole (canale 25) si occupa di diritti (casa, lavoro) sottratti ai trans. Storia di una tv dalla parte dei deboli.


Il motto di Retesole è preso direttamente da Benedetto Croce: «Ogni buon giornalista ogni mattina dovrebbe dare del dispiacere a qualcuno». I giornalisti dell'emittente umbro-laziale (www.retesole.it) lo fanno puntualmente: inchieste sull'uranio killer, inchieste su cooperative fuorilegge, inchieste sugli affitti negati a gay e disabili. Stasera, alle 21.10, sul canale 25 ma anche on line (www.laltrainchiesta. com e su Youtube) l'ultimo servizio della serie: «Se sei un transessuale è quasi impossibile trovare un lavoro e una casa».

Il reporter Francesco Palese ha vestito i panni di una transessuale appena sbarcata a Roma da Lecce. Con tanto di travestimento il giornalista ha ripreso con telecamera nascosta il rifiuto di diverse agenzie interinali che pochi minuti prima avevano offerto invece diverse soluzioni alla sua complice etero, Francesca Bastone. Nel video anche un'agenzia immobi-liare, colpevole dello stesso comportamento: affitto negato al finto trans e trovato invece alla sua complice. La conclusione di Palese è drammatica: «L'85 per cento degli oltre 20 mila transessuali presenti in Italia resta fuori dal mondo del lavoro. Per molti di loro, così, la prostituzione diventa l'unico modo per sopravvivere, anche se esiste una direttiva dell'Unione Europea del 2006 secondo cui il principio della parità di trattamento tra uomini e donne, per l'accesso al mondo del lavoro, va esteso anche alle discriminazioni determinate dal cambiamento di sesso».

Questa sera, dunque, un altro appuntamento da non perdere, con Vladimir Luxuria e Fabrizio Marrazzo dell'Arcigay invitati in studio a commentare il reportage. Nel corso della trasmissione Francesca Eugenia Busdraghi, di Azione Trans, racconterà in un'intervista il suo calvario lavorativo. Il documentario di Retesole ha colpito molto l'assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Massimiliano Smeriglio: «Occorre arginare quest'odiosa discriminazione». Amara è pure la constatazione di Imma Battaglia, presidente di Di Gay Project: «Viene da pensare che nonostante i reality in tv abbiano sdoganato il transgenderismo, vedi Luxuria all'Isola dei Famosi, c'è ancora una diffusa realtà di discriminazione. Suggerirei a Retesole di inviare il filmato al nostro ministro del Lavoro».

Indignazione anche al Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, mentre durissima è la denuncia di Fabrizio Marrazzo di Arcigay: «Il 70 per cento delle persone transessuali che si rivolgono alla nostra Gay help line ha subito mobbing sul posto di lavoro o è stato licenziato dopo la transizione di sesso o non è riuscito a trovare un'occupazione». Marrazzo lancia un invito al sindaco Alemanno: «L'anno scorso lo invitammo al Gay Pride ma lui non venne. Lo aspettiamo quest'anno, sperando che il Comune di Roma per l'edizione 2009 (prevista a metà giugno, ndr) dia almeno il patrocinio per le iniziative collaterali». «L'augurio - conclude Vladimir Luxuria - è che il nuovo regolamento sulle manifestazioni non crei problemi all'itinerario del corteo».
Fa. C.

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